SOPPRESSIONE SEZIONE STACCATA TAR PESCARA . La delibera del Direttivo ANF Pescara
SOPPRESSIONE SEZIONE STACCATA TAR PESCARA – DL 90/2014 Il Consiglio Direttivo del Sindacato Avvocati di Pescara, aderente all’Associazione Nazionale Forense, in relazione a quanto previsto e disposto dal D.L. n. 90 del 24.06.2014, pubblicato sulla G.U. n. 144 /2014, prevedente la soppressione delle sezioni staccate dei Tribunali Amministrativi Regionali, tra cui quella di Pescara o s s e r v a - la chiusura delle sezioni staccate dei TAR a decorrere dal 1° ottobre 2014 rappresenta un passo ulteriore nel processo, inaccettabile, di progressivo smantellamento della giustizia amministrativa, da taluni ritenuta un freno alla crescita dell’economia e comunque fonte di costi eccessivi per il Paese; - essa rappresenta altresì un aspetto preoccupante dell’altrettanto graduale progressivo disimpegno dello Stato dalla giurisdizione pubblica, che da tempo registra interventi ispirati unicamente dalla spending rewiev purtroppo non sufficientemente meditati e comunque inidonei a consentire quelle economie sbandierate sulla base di condizioni e dati che poi si rivelano carenti di reale riscontro; - non meno preoccupante è l’accesso sempre più oneroso alla giustizia, in particolare per i cittadini meno abbienti, di fatto spesso impossibilitati a rivolgersi alla magistratura a causa dei costi esorbitanti dovuti ai ripetuti, spropositati aumenti dei contributi unificati, alla chiusura di molti uffici giudiziari sul territorio, alla spinta forzata verso forme di soluzione alternativa delle controversie giudiziarie non ancora entrate nella nostra cultura, poco condivise dalla società e comunque di dubbia efficacia; r i t i e n e - che la chiusura della sezione staccata del TAR di Pescara non trovi alcuna idonea giustificazione né nell’esigenza di un contenimento di spese, atteso che l’Ufficio giudiziario in questione presenta introiti superiori alle uscite, ne in carenze strutturali, atteso che ha sede in un edifico pubblico, né funzionali, registrando livelli di efficienza e produttività quasi ottimali; - che il trasferimento delle competenze ed attività presso la sede di L’Aquila, oggettivamente non nelle migliori condizioni operative per ricevere il carico di lavoro e di personale proveniente da Pescara, da una parte aggraverà inevitabilmente l’impegno di tutti gli operatori di giustizia (avvocati, magistrati e personale) che operano nella sezione staccata, dall’altra allontanerà da un’ampia parte della Regione un importante presidio di giustizia; c o n d i v i d e in linea di principio le ragioni di dissenso e critica espresse dall’avvocatura pescarese nell’assemblea tenuta il 10 luglio c.a., ritenendo peraltro inadeguata quale forma di protesta la deliberata astensione dalle udienze, da considerarsi di scarsa efficacia nella sua rilevanza meramente locale; r i t i e n e che auspicate soluzioni favorevoli alla permanenza delle sezioni staccate possano e debbano trovare soluzione in quel medesimo contesto politico che ne vuole la soppressione, attraverso un dibattito che tenga conto dei diritti costituzionalmente garantiti alla collettività locale, ad esempio quello dell’accesso alla giustizia, e non mediante decretazione per urgenze inesistenti; a u s p i c a per l’effetto, il coinvolgimento e l‘interessamento immediato e diretto della classe politica abruzzese, dai parlamentari agli amministratori locali, che invita a farsi latori, nei luoghi deputati alle decisioni, dei diritti e degli interessi della Regione Abruzzo e delle aree geografiche più direttamente interessate a questa soppressione; r i l e v a - inoltre che molte delle recenti riforme in tema di giustizia sono state in buona parte motivate da esigenze di natura economica più che giuridica, in un’ottica di risparmio e di ottimizzazione dei costi in relazione alle esigenze dello Stato e del territorio; - che l’abolizione delle Provincie, sempre dovuta a ragioni di spending rewiev, induce a dover riconsiderare e riformulare, in quella stessa logica di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica, anche la cd. geografia giudiziaria, ossia la configurazione delle circoscrizioni giudiziarie, originariamente definite su tutt’altri criteri; c o n f i d a per l’effetto che ci si torni serenamente a confrontare, lontani da una logica di miope querelle campanilistica, e dunque senza nulla voler togliere ad altri, anche sulla questione dell’esigenza di una sezione della corte d’appello nell’area metropolitana Pescara-Chieti, in considerazione di quegli stessi criteri di valutazione giuridico-economica che continuano a motivare le scelte del legislatore. Pescara, 11.07.2014 ASSOCIAZIONE NAZIONALE FORENSE Sindacato Avvocati Pescara