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ESTER PERIFANO: L’AVVOCATURA COSI’ COME SIAMO STATI ABITUATI A PENSARLA NEGLI ANNI NON ESISTE PIU’

ESTER PERIFANO: L’AVVOCATURA COSI’ COME SIAMO STATI ABITUATI A PENSARLA NEGLI ANNI NON ESISTE PIU’ Un bilancio dello status quo dopo la produzione normativa ipertrofica, disorganica, incontrollata e incontrollabile, tanto nelle forme ma anche nei contenuti, che ancora oggi rende estremamente difficoltosa la ricostruzione del quadro complessivo che ne è scaturito e delle conseguenze già determinate e di quelle in arrivo per la nostra professione, è stato l’oggetto della prima parte della relazione del Segretario uscente Ester Perifano al Congresso ANF di Alghero (nota: link su relazione del Segretario Generale) Particolare attenzione è stata rivolta al tema della riforma dell’ordinamento professionale, muovendo dal Congresso di Bologna, dalla costituzione di un primo tavolo dell’avvocatura cui, ha ricordato Perifano, ANF ha sempre partecipato senza timori reverenziali, portando la propria elaborazione e le proprie idee, immediatamente scontratesi con l’approccio CNFcentrico che la massima istituzione della categoria, acriticamente supportata da altre componenti, ha voluto imporre, sin dal primo momento, al progetto. “Il tempo , che è galantuomo - ha sottolineato il Segretario Generale di ANF - ci ha dato ragione. Abbiamo saputo infondere ai più titubanti il coraggio necessario per esprimere, ad alta voce, le loro posizioni e mantenerle, abbiamo saputo spiegare le nostre scelte e convincere molti a sposare le nostre tesi. Ma infine abbiamo anche avuto la soddisfazione di vedere riconosciute legislativamente , nero su bianco, diverse nostre opzioni. Tra gli altri temi affrontati sul punto, la vicenda, singolarissima, del regolamento che introduceva le specializzazioni, approvato dal Consiglio Nazionale Forense su pressione delle associazioni specialistiche, l’approvazione di una riforma previdenziale che avrebbe dovuto essere definitiva e che, invece, a distanza di pochissimo tempo è già stata pesantemente rimessa in discussione, e poi le interlocuzioni con la Magistratura, sfociate in varie iniziative di ottimo rilievo, quelle con Confprofessioni, ed altro ancora. La comunicazione, un settore del tutto strategico, è stato un altro degli argomenti affrontati dal Segretario Generale. L’essersi dotata di un addetto stampa prima e di una web TV poi, è stata una scelta che ha conferito ad ANF una ben maggiore visibilità in un momento critico per l’avvocatura. Ma non meno rilevante è stato il miglioramento dell’organizzazione interna, sia nell’assetto centrale che attraverso le sedi periferiche. La seconda parte della relazione è stata dedicata ai rapporti con le istituzioni della politica. Ester Perifano ha avuto accenti critici sull’operato del Consiglio Nazionale Forense e dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, “incapaci di fronteggiare efficacemente l’azione governativa e costretti a ripiegare su battaglie di retroguardia, pur nella consapevolezza di andare incontro ad una sconfitta sicura, prigioniere del loro ruolo di strenui difensori di uno status quo che non esiste più da tempo”. A CNF e l’OUA Perifano ha rimproverato di non aver saputo, o voluto, leggere i numerosi segnali di profondo cambiamento che pure da tempo erano visibili intorno all’avvocatura, di non aver saputo, o voluto, traghettarla verso un’idea di professione più moderna, più agile, più contestualizzata nell’epoca in cui viviamo. E questo scegliendo l’arroccamento, senza aperture, riproponendo schemi anche comportamentali ormai sorpassati, obsoleti, del tutto inefficaci, anzi inutili e dannosi. “L’avvocatura così come siamo stati abituati a pensarla negli anni - ha affermato Perifano avviandosi alla conclusione - oggi non esiste più. E questo perché la professione si è andata consistentemente modificando negli anni, perché altre professioni, più giovani e meno ingessate, hanno progressivamente sottratto quote rilevanti di attività, perché l’organizzazione del lavoro è rimasta ancorata a schemi obsoleti, inadatti a rispondere alle mutate esigenze della società, ma anche perché sempre più negli ultimi decenni la professione forense è diventata una specie di ricovero per un numero abnorme di nuovi entrati che , non riuscendo a realizzare altre aspirazioni, è finita per rifugiarsi nell’alveo amico dell’albo degli avvocati, complice anche la gestione “clientelare” dell’accesso protrattasi per anni”. “Agli avvocati – ha concluso Perifano - bisogna dire la verità : che il sistema che ci ha cresciuto non tornerà più, che tutto è GIA’ diverso, che dobbiamo imparare ad adattarci al nuovo, che se non riusciamo a farlo o non lo sappiamo fare siamo destinati ad essere travolti. L’avvocatura deve avere la capacità di incunearsi, offrendo, e pretendendo, nuovi compiti, che si aggiungano a quelli attuali, ritagliandoli, magari, dal corpo stesso della giurisdizione o della pubblica amministrazione”. Il lungo applauso seguito alla relazione ha confermato la totale condivisione all’interno di ANF della linea politica portata avanti dagli organi direttivi nel triennio, e la volontà di impegnarsi a proseguire sulla strada intrapresa.

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