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Cassazione: il limite massimo di due mandati per i consiglieri di ordini locali forensi ha valenza retroattiva

Importante decisione della Cassazione a Sezioni unite. Con la sentenza n. 32781/18 la Corte ha affermato il seguente principio di diritto: . Di fatto, chiarisce la Corte, il limite massimo di due mandati per i consiglieri di ordini locali forensi ha valenza retroattiva e deve prendere in considerazione anche i mandati svolti in periodo antecedente. Gli effetti della sentenza si preannunciano a dir poco destabilizzanti. Saranno in molti, probabilmente i piu, tra gli uscenti che alle prossime elezioni dei COA verranno per l ' effetto a trovarsi in regime di incandidabilita', compresi molti presidenti. Ma non meno deflagranti potranno essere le conseguenze anche per quanto concerne l ' istituzione nazionale, CNF in primis. Le prime reazioni sono state in certi casi anche scomposte, non sono stati pochi coloro che hanno gia anticipato che non terranno in alcuna considerazione la pronuncia della Corte, preannunciando che porteranno avanti comunque la candidatura. Ma e' evidente che non potra' essere questa la soluzione alla spinosissima questione, non e' certo con una guerra istituzionale che se ne verra' a capo, tutt ' altro. Sulle motivazioni giuridiche della decisione rimandiamo alla lettura della sentenza, di grande interesse, che comunque smentisce l ' interpretazione data in precedenza dal CNF (espressosi con la sentenza 80/2018), che aveva ritenuto non avere la norma effetti retroattivi. Per altro verso la S.C. bacchetta pesantemente l ' avvocatura e la sua governance istituzionale anche per quanto riguarda il rispetto delle regole di liberta e democrazia, affermando che ?un simile regime deve qualificarsi funzionale all ' esigenza di assicurare la piu ampia partecipazione degli iscritti, nonche' in grado di evitare fenomeni di sclerotizzazione potenzialmente nocivi per un corretto svolgimento delle funzioni di rappresentanza. La norma valuta come da evitare il pericolo di una cristallizzazione delle posizioni di potere. Visto il coinvolgimento delle massime rappresentanze dell ' avvocatura e' evidente che la vicenda non potra' essere affrontata e risolta con un braccio di ferro tra istituzioni. Pare assai piu probabile che si finira' per optare per una strada piu "politica", ad esempio sollecitando un intervento urgente del Ministro della Giustizia Bonafede, col quale Mascherin ha dimostrato in passato di saper interloquire.

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